Eccomi qui, di ritorno da un meraviglioso blog tour organizzato da Anas SPA.
Non c’è bisogno di cambiare continente e arrivare dall’altra parte del mondo per vedere posti bellissimi, la nostra Italia è ricca di meraviglie e per fortuna qualcuno ha deciso di cominciare a valorizzarla!
Non mi ero mai spostata così al sud, avevo solo sentito parlare delle difficoltà di movimento e dei problemi legati alla percorrenza delle strade.
Conoscete la nuova A2? No? Un po’? Ma come siete fortunatiiii, ci sono io pronta a raccontarvi tutto!
Cose che mi hanno colpita:
– non si paga il pedaggio;
– a breve verrà fornito un servizio wi-fi ogni 300 metri;
– non abbiamo incontrato file, traffico di nessun genere (al contrario di come si è abituati a pensare);
– la vista.
Sì, soprattutto la vista. Non potete immaginare quante bellezze si possano incontrare in queste terre. Campania, Basilicata, Calabria.
E’ stata sviluppata un’App che consente di creare degli itinerari in queste regioni in base ai propri interessi. Siete appassionati di archeologia? Vi piacciono i castelli? Volete lasciarvi guidare dal gusto e creare un itinerario legato al cibo? Anas ha pensato a tutto, 10 itinerari da sogno (se siete curiosi vi lascio il link: https://www.autostradadelmediterraneo.it/app).
Adesso lasciatemi sognare un attimo vagando tra i ricordi e se vi va, continuate a leggere e sognate con me.
Cinque giorni. Tre blogger. 400 chilometri di autostrada.
Vi presento i miei compagni di viaggio:
Giorno uno: Agropoli e Paestum
Prima tappa in Campania, io sopraffatta dalla curiosità ho passato il tempo a guardare lungo tutto il tragitto in auto il panorama con occhi sognanti.
Verde, quanto verde. un giardino baciato dal sole.
Poi sono arrivate le case, quelle belle, quelle che profumano di un passato magico. Davanti ai nostri occhi ecco un borgo che si affaccia su delle acque cristalline. Agropoli.
Dopo aver percorso a caso le viette della città, trascinati dalla curiosità, ci siamo ritrovati davanti un antico castello reso ancora più bello dalla presenza di fiori colorati. Si tratta del Castello Angioino Aragonese, di origine bizantina.
E io potrei star qui a raccontarvi di tutte quelle storie romantiche che mi sono venute in mente, di come la mia immaginazione sia volata, è facile quando tanta bellezza ti sfiora gli occhi.
E’ tempo di andare, si scende, si scattano foto, si vaga senza meta. Di colpo l’azzurro del cielo diventa tutt’uno con un mare che mi lascia senza fiato. Dall’alto, rocce e verde, subito sotto, onde e profumo di mare. Ho provato una sensazione particolare, una tranquillità che non volevo rovinare. Un luogo così intimo e delicato.
Dopo aver chiesto consiglio alle mie “amiche di Instagram”, mi sono lasciata convincere e ho deciso di assaggiare la mozzarella di Vannulo, una tenuta famosa non solo per i propri prodotti caseari, ma anche per la yogurteria al proprio interno e per la cura e la bellezza della struttura.
Consiglio: se decidete di pranzare qui prenotate la vostra mozzarella, altrimenti sarete costretti molto probabilmente ad andare via come noi, a stomaco vuoto! Presumo da ciò che sì, deve essere il migliore in zona, Vannulo, prometto che tornerò a trovarti!
Noi alla fine abbiamo rimediato e pranzato velocemente da Rivabianca, una mozzarella di bufala enorme che non ha deluso le nostre aspettative!
Nel pomeriggio abbiamo avuto modo di vedere i templi di Paestum, bellissimi, maestosi, incastonati tra le sfumature di un tramonto meraviglioso. Il più antico è stato costruito intorno al 560 a.C., si pensa sia il tempio di Hera, sposa di Zeus. Non sono da meno gli altri, dedicati alla dea Atena (il mio preferito, più luminoso e delicato) e al dio Nettuno (il più grande dei tre).
Volete sapere proprio tutto, tutto, tutto?
Allora vi parlo un attimino del nostro albergo, che è quello che mi è piaciuto di più durante i cinque giorni di tour, l’Hotel Meridiana a Paestum. Pulitissimo, ordinato, moderno, dalle camere spaziose e con due piscine. Ve lo consiglio con tutto il cuore, veramente spettacolare!
Abbiamo scelto una cena “non esattamente leggera” e abbiamo degustato i fagioli al forno da “Mariposa“, un piatto che non avevo mai assaggiato e che mi ha piacevolmente stupito!
A fine cena abbiamo deciso di aiutare la digestione con i famosi “zuccherini alcolici” aromatizzati all’arancia e cannella, a tutti è scesa la lacrimuccia tanto che erano forti e io sono quasi morta. Non ho più il fisico per queste cose! 😉 E buonanotte.
Giorno due: Maratea
Salutiamo la Campania e sbarchiamo in Basilicata, una terra che spesso viene sottovalutata e dove non ero mai stata. Una sorpresa. Una splendida sorpresa!
Benvenuti a Maratea, in provincia di Potenza! Come prima tappa della giornata abbiamo deciso di vedere la parte alta della città, dove c’è la grande statua del Cristo Redentore.
Si sale e si lascia la macchina in un parcheggio (a pagamento) e si paga 1 euro per prendere una navetta e arrivare fino alla cima (se poi avete il braccino corto potete farla a piedi, ma OH MEO DEO che caldo ragazzi, noi non ce l’abbiamo fatta!).
Che vista, che vista pazzesca! Lascio parlare le foto:
Ecco, qui ho deciso che Marco sarebbe diventato il “mio fotografo ufficiale” durante tutto il tour. Guardate che bravo!
La Taverna di Zu Cicco al Cristo ha una terrazzina dove è possibile pranzare con un panorama mozzafiato.
Un primo di pesce, una frittura e tante risate. Veramente un ottimo pranzo, non particolarmente economico, ma ne è valsa la pena!
Nel pomeriggio siamo scesi e abbiamo deciso di concederci qualche ora di mare.
Sapete che a Maratea c’è una spiaggia nera bagnata da un mare limpido e fresco?
Che meraviglia.
Una nuotata, qualche foto, un aperitivo al porto e il secondo giorno è volato.
Giorno tre: Tropea
E se la Basilicata mi ha stupito, Tropea era la meta che attendevo di più.
Qui la spiaggia è bianca, luminosa, piena di persone che si divertono. Non c’è la pace che ho incontrato ad Agropoli, ma c’è la felicità negli occhi della gente. Non so dire cosa sia meglio.
La città è una piccola bomboniera che si affaccia sul mare, una terrazza da cui è possibile ammirare un mare azzurro che sembra disegnato. Questo è un dipinto, non può essere vero.
Che bello guardare gli ombrelloni colorati che fanno da contrasto a questo capolavoro medievale, la Chiesa di Sancta Maria De Insula de Tropea. Posata lì sopra, un po’ prepotente, un po’ magica.
Dopo uno shopping tipicamente calabrese (peperoncini, Nduja e cipolle non li riporti a casa?) non ce l’abbiamo fatta a resistere, il caldo era tanto, il mare sembrava abitato da sirene che con una voce melodiosa ci attiravano lì. Costume e un tuffo nelle acque cristalline calabresi!
La sera abbiamo cenato in centro, presso la Trattoria – Pizzeria L’Arca, anche questa volta pesce. Buono, molto buono! Promosso!
Due cocktails e tutti a nanna!
Giorno quattro: Reggio Calabria e Scilla
Prima tappa a Reggio Calabria? Dopo tre giorni di mare e viste mozzafiato abbiamo deciso di chiuderci in un museo e dare un’occhiata ai famosi Bronzi. La A2 è perfetta anche per chi vuole nutrire la propria cultura (tra un tuffo e l’altro).
Luminoso, bianco, pulito, ordinato. Diverso dai musei che avevo visto a Firenze e Roma.
Penso sia d’obbligo, se si viene in questa città, dedicare un’ora della propria giornata qui.
Nel pomeriggio abbiamo stravolto i nostri programmi e abbiamo deciso di fare una visita a un posticino che tutti ci stavano consigliando: Scilla. E che fai non li ascolti i followers che sono meglio di TripAdvisor? Per fortuna li abbiamo ascoltati.
Un comune abitato da meno di 5000 abitanti che sembra uscito da una favola.
Io, appassionata di mitologia greca, mi sono lasciata catturare già dal nome. La leggenda narra che Scilla fosse una bellissima ninfa, ma Circe, assalita dalla gelosia, la trasformò in un mostro (Scilla e Cariddi, nell’Odissea, erano i due mostri situati nei pressi dello stretto di Messina).
Cosa mi ha colpito di questo posto? Le viette strette, gli scorci magici, le barchette “parcheggiate” nei vicoli, i colori chiari. Forse il posto che più mi ha incantata in questi cinque giorni. Romantico come pochi, lo consiglierei a tutti gli innamorati.
Ah, se capitate in zona vi consiglio di assaggiare le granite bigusto da Zanzibar, io l’ho presa al gusto fragola-pesca e penso sia la granita migliore che abbia mai assaggiato. Incredibile!
Accaldati e con gli occhi sognanti abbiamo deciso di tornare nella bella Reggio e concederci un aperitivo in spiaggia al tramonto da Piro Piro, vista Sicilia. Se amate i bei posti ve lo consiglio, anche i prezzi sono buoni (abbiamo preso cocktail con frittura di pesce, più patatine e frittelline e abbiamo pagato 10 euro a testa).
Mai sazi e mai a dieta, abbiamo deciso di proseguire questo percorso “sulle orme di Bacco e Cerere” e di regalarci un ottimo hamburger presso “L’Hamburgeria RC“, consigliatissima e molto carina perchè è possibile comporre il panino in base ai propri gusti, scegliendo tra tanti ingredienti tra cui i famosi prodotti calabresi. I nostri “amici di Instagram”, anche questa volta, sono stati dei consiglieri fantastici!
Stanchi e felici, siamo andati a dormire.
Giorno cinque: Salerno e rientro in patria
E tempo di saluti. Io vorrei non ripartire.
Nonostante le strade libere dell’andata, previdenti, siamo partiti la mattina, convinti di beccare traffico.
Sfatiamo questo mito.
Noi, il traffico non lo abbiamo trovato! I colori caldi della Calabria hanno lentamente lasciato spazio al verde campano e in qualche ora ci siamo spostati facilmente tra le varie regioni.
Quiiiindi… Se il tempo c’è, tappa pizza in Campania non la fai? ECCERTO!
Salerno, arriviamo!!! Dopo un giro veloce nel centro della città, abbiamo raggiunto il nostro obbiettivo e pranzato con una bella pizza, perchè questo tour meraviglioso andava concluso in bellezza!
Che dire. I miei cinque giorni con Anas SPA e con Marco e Matteo sono volati. Oltre ad essere felice di aver conosciuto questi due ragazzi che spero di rivedere in qualche “Insta-occasione” sono veramente contenta di poter dare un giudizio positivo alla nuova Autostrada del Mediterraneo.
La nostra Italia è bellissima, penso che il sud avesse proprio bisogno questa boccata di aria fresca!
La A2 è la prima smart road italiana ed è predisposta per la “guida autonoma del futuro”, più sicura per tutti (ho parlato di questo nella mia tesi di laurea, quindi per me è ancora più bello aver attraversato questo tipo di strade che in futuro farà la differenza).
Penso di avervi raccontato abbastanza, logorroica come sempre e felice come poche altre volte nella vita.
Ringrazio Anas SPA per avermi dato la possibilità di vivere questi cinque giorni spettacolari lungo la costa meridionale. Ho percorso una strada capace di portare in luoghi che si avvicinano al paradiso, che mi resteranno nel cuore e mi faranno sorridere ogni volta che i miei pensieri vi cadranno.
Sperando che questo articolo possa essere d’aiuto e invitandovi a visitare le terre che il mondo intero ci invidia, vi saluto.
Vi lascio i link degli articoli scritti dei miei compagni di viaggio:
– Marco (—> qui);
– Matteo (—> qui) ;
Con Affetto,
Giorgia.
#ogniviaggiounascoperta
#autostradadelMediterraneo