Racconto di una giornata alle Isole Tremiti.
In questo articolo ho cercato di riportare i miei consigli per vivere al meglio una breve vacanza alle Isole Tremiti.
Questa pagina del mio diario deve iniziare con una foto che vale più di tutte le belle parole che potrei dedicare alle Isole Tremiti.
Avevo sentito parlare di queste Isole, ma mai mi sarei immaginata di ritrovarmi davanti agli occhi questa bellezza naturale.
Sfumature di blu che si intrecciano con il turchese e il verde. Acque che così limpide non ne avevo mai viste, eppure non sono famose in Italia come dovrebbero.
E’ un vero peccato che non siano troppo conosciute e che vengano valorizzate così poco, un’oasi di pace del genere potrebbe tranquillamente fare concorrenza alle terre lontane famose in tutto il mondo.
Ora vi racconto la mia giornata alle Isole Tremiti (Foggia)!
Sono arrivata a Termoli (Molise, esiste gente, esiste ed è anche mooolto carino, giuro!) verso le 8:30 e dopo aver imprecato contro il navigatore dell’Iphone che sembrava ubriaco ho trovato facilmente il porto in cui è ben segnalato dove parcheggiare per andare a prendere il traghetto. Costo parcheggio giornaliero 8 euro.
Il traghetto ha un costo circa di 40 euro, andata e ritorno e impiega un’oretta per arrivare sulle belle isolette foggiane.
Dopo un’ondata di confusione che sembrava di essere in una gabbia di scimmie perché tutti volevano essere seduti vicino ai finestrini che manco dovessimo fare 6 ore di crociera e vedere i delfini rosa e la Statua della Libertà ci siamo accomodati, le scimmie si sono tranquillizzate e tutto ok, ISOLE TREMITI ARRIVO!
Sbarchiamo sull’Isola di San Nicola e ad accoglierci c’è un leggero venticello che ho avuto paura di prendere il volo e ritrovarmi in Cina, se non fosse per tutte le lasagne, le pizze e gli arrosticini che ho mangiato questa estate, quindi tutto ok, sono ben ancorata a terra.
Con il mare in burrasca ci sconsigliano di affittare il gommone (mi sarebbe piaciuto proprio!) e partire alla scoperta delle isole da soli, il costo per affittarlo sarebbe stato circa di 100, 120 euro). Abbiamo deciso allora di fare il giro turistico con le barche più grandi, insieme ad altre 30-35 persone (costo 16 euro).
Sapete che sott’acqua, a circa 15 metri di profondità, c’è una statua marina di Padre Pio? Il mare è talmente limpido che si vedeva anche dall’altro. Ben 4 metri di marmo che si lascia accarezzare dai pesci colorati e dai turisti che si dilettano nelle immersioni.
Purtroppo il vento ha limitato il giro delle grotte, ho potuto vedere solo la Grotta delle Viole, che non ha assolutamente nulla da invidiare alle famose grotte di Capri. Le pareti durante la primavera vengono ricoperte di fiori, nel tratto in cui si incontrano con le acque sono ricoperte di alghe dal colore rosso che con il riflesso azzurro delle acque sembrano di colore viola. Veramente suggestiva.
Molto carino è lo scoglio a forma di elefante, una roccia di circa 20 metri a cui è stato dato un nome davvero fantasioso: “Scoglio dell’Elefante” (…), la cui proboscide sempre essere in parte immersa nell’acqua. Bello vero?
La bella barchetta alla fine mi ha lasciata sull’Isola di San Domino, piena di verde e calette che sembrano angoli di paradiso. Tanti negozietti per acquistare souvenir, bar e ristorantini con pranzi a menù fisso convenienti (es. antipasto, primo di pesce e frittura di calamari a 25 euro).
Le pecche che ho riscontrato? Le persone del posto che gestiscono le attività sembrano “scocciate”, come a dire: “che palle questi turisti che devono venire qui a rompere”. Ma noi vogliamo comprare e farvi guadagnare eh, state sereni. Che antipatia ragazzi, a parte un bar dove ho preso una bottiglietta d’acqua al volo in cui sono stati sorridenti e carini, la signora dove ho comprato dei souvenir e un bar dove ho preso una granita veramente un calcio sugli stinchi era meglio. Io penso che in determinati posti, se davvero la crisi si sente, la colpa sia da attribuire a queste persone. Fate lavorare chi ha voglia di lavorare. Il clima delle zone campane in questo senso è veramente insuperabile. Un sorriso e una parola gentile spesso fanno la differenza!
Seconda pecca: è bellissima la natura incontaminata, ma purtroppo in moltissime zone ho trovato cicche di sigarette e rifiuti vari. Penso che dipenda dai turisti maleducati, ma magari sarebbe il caso di tenere queste meravigliose zone un pochino più pulite e intensificare i controlli. Basta dire la parola: “multe”, che subito diventano puliti ed educati.
Il tempo purtroppo è stato poco e non ho potuto visitare tutte le belle calette dell’isola, ho scelto “Cala Spido“, che mi sembrava la più carina dalle foto.
Per raggiungerla è abbastanza complicato/scomodo, quindi attenzione se siete con le ciabattine o se avete dei bimbi piccoli, il sentiero non è curato e bisogna “passeggiare sulle rocce” (sembrava tipo la scena di Aldo, Giovanni e Giacomo: “Metti il piede in quel punto lì, dove c’è quella sporgenza a forma di vertebra di moffetta!”).
Alla fine, tanta è la bellezza che si scont
ra con gli occhi, che ne vale la pena, totalmente!
Un’insenatura naturale ricca di rocce e alberi abbraccia un mare limpido e cristallino. Consiglio di portare un paio di occhialini o una bella maschera (da Decathlon c’è una maschera per lo snorkeling innovativa per vedere e respirare comodamente sott’acqua al costo di 30 euro circa, che io purtroppo non ho avuto tempo di comprare, ma che ho visto a tantissimi turisti e li ho invidiati tantissimo, dovrebbe essere questa —> qui la maschera magica di cui parlo e che devo comprare assolutamente), sono tantissimi i pesci colorati che nuotano indisturbati, non sembra di essere sulla costa dell’Adriatico, un vero spettacolo!
Trascorrere qualche ora qui, tuffarsi e spegnere i pensieri è veramente terapeutico!
Ho abbandonato la mia oasi di benessere per andare a visitare il Castello sull’Isola di San Nicola, una struttura del quindicesimo secolo imponente e bellissima. Dall’alto è possibile ammirare un panorama mozzafiato, tutte le belle isolette che in quel mare azzurro sembrano disegnate. Anche qui la salita ne è valsa la pena e anche qui, purtroppo, la cura della struttura è poca e non viene valorizzato questo pezzo di storia. Comunque l’ingresso è gratuito, quindi consigliatissimo!
Tanta era la stanchezza che non ho potuto resistere alla vista di una gelateria, consiglio a tutti di andare al “Bar Nazionale” e assaggiare il gelato (frutti di bosco, yogurt e mela verde, buonissimi, giuro!) prima di proseguire e arrivare all’Abbazia di Santa Maria.
Una giornata qui è veramente troppo poca, il tempo è volato e ripartire con la sensazione di aver lasciato indietro troppe cose belle è stato alquanto triste, spendere alle Isole Tremiti almeno 2, 3 giorni è cosa buona e giusta. Il mare mi ha ricordato un po’ quello dell’Isola D’Elba (su cui ho scritto un articolo –> QUI)
Sicuramente l’estate prossima ci tornerò e cercherò di visitare tutto quello che questa volta non ho potuto ammirare (come la Grotta del Bue Marino, la Grotta del Sale e tutte le altre calette).
Con Affetto,
Giorgia.